Microbiota ed immunomodulazione

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microbiota

Microbiota ed immunomodulazione spiegati dalla Dott.ssa Pipino.

Per microbiota si intende una popolazione di microrganismi che colonizza un determinato luogo, ad esempio l’intestino.

Il termine microbioma invece indica la totalità del patrimonio genetico posseduto dal microbiota, cioè i geni che quest’ultimo è in grado di esprimere.

Il nostro organismo ha un numero di cellule pari a 1014, vale a dire centomila miliardi; il numero di batteri è di dieci volte superiore ovvero 1015, un milione di miliardi di batteri.

I virus all’interno del nostro organismo sono pari a mille volte in più dei batteri, un miliardo di miliardi, e si trovano all’interno del nostro DNA.

Quella parte di DNA viene definita “spazzatura” o “non-sense” perché non partecipa alla codifica dei caratteri ereditari ma rappresenta il 97% del nostro DNA.

A differenza dei batteri, ad aver bisogno di altri organismi ospiti per vivere sono i virus .

Questi ultimi sono infatti dotati di un capside, un rivestimento proteico, a volte anche di un pericapside, che racchiudono l’acido nucleico DNA o RNA e per replicarsi hanno bisogno di un substrato quale il DNA dell’ospite, ovvero hanno bisogno di una cellula ospite.

I virus sono paragonabili a software, programmi, informazioni ed il loro unico scopo è quello di replicarsi.

Durante tutta la vita, il sistema immunitario ci difende dai continui attacchi di agenti patogeni potenzialmente letali tollerando invece microbi che non rappresentano un’immediata minaccia.

Abbiamo già detto che i microbi che si sviluppano sulla cute e nell’intestino superano in rapporto di circa 10:1 le nostre cellule.

Si è stimato che il sistema immunitario affronti ed elimini, solo nel primo anno di vita, in media nove infezioni virali a livello respiratorio (Denny, 1995), ciascuna delle quali genera un nuovo insieme di antigeni che devono essere riconosciuti dallo stesso sistema.

In ogni successivo anno di vita, il sistema immunitario incontra numerosi nuovi antigeni.

Aumentare o diminuire la patogenicità sarebbe uno svantaggio per l’aggressore.

Gli agenti patogeni che causano elevata mortalità possono forse essere considerati “intrusi” instabili che ancora devono evolversi fino allo stato di equilibrio con l’ospite per poter loro stessi sopravvivere.

Il successo dell’eliminazione degli antigeni dalle mucose, ottenuto senza danneggiare i tessuti, dipende da risposte immunitarie bilanciate.

Se i meccanismi immunitari non infiammatori falliscono nell’eliminazione dell’antigene, prevarranno meccanismi pro infiammatori che causeranno un danno tissutale.

La soluzione sarà quella di modulare la replicazione del virus o del batterio, attraverso le proprie difese immunitarie: macrofagi, natural killer, linfociti T e linfociti B che produrranno anticorpi.

Luis Pasteur aveva capito che il terreno è ben più importante dei virus e dei batteri: tenere alte le proprie difese immunitarie è il compito di ogni essere umano.

Come fare? Da dove partire?

Se si vuole agire sul proprio sistema immunitario è importante partire dalla psiche per poi agire sul sistema endocrino.

È il cosiddetto approccio OLISTICO della Medicina Tradizionale Cinese, della Medicina Funzionale Regolatoria, dell’Osteopatia e della PNEI.

Consigli pratici:

Tutte le infiammazioni che si approfondiscono e diventano croniche, fino a degenerare in malattie autoimmuni o in trasformazioni tumorali, si verificano in un ambiente acido.

È importante, quindi, alcalinizzare il proprio “ambiente”, la matrice e le cellule.

È possibile ricorrere ad alimenti alcalinizzanti (che principalmente si trovano in frutta e verdura) e a pensieri alcalinizzanti come la gratitudine, la gioia, l’armonia e la bellezza.

Vanno invece ridotti i cibi acidi ed i pensieri acidi (paura, rabbia, sensi di colpa).

  • ADEGUATA ALIMENTAZIONE
    Mangiare alimenti antiossidanti, che legano i radicali liberi, ovvero le scorie dei nostri processi ossidativi, evitano, riducono l’ossidazione dei tessuti ovvero il loro invecchiamento, la loro infiammazione e la loro degradazione.
  • INTEGRAZIONI con antiossidanti
    • VITAMINA C
    • GLUTATIONE
    • ACIDO ALFALIPOICO
  • PRATICANDO UNA ADEGUATA ATTIVITÀ FISICA

Le parole chiavi sono quindi:

  • MICROBIOTA
  • SISTEMA IMMUNITARIO
  • MATRICE EXTRACELLULARE
  • ANTIOSSIDANTI
  • ALIMENTAZIONE
  • EMOZIONI
  • ATTIVITÀ FISICA

Come possiamo agire sui primi tre sistemi?

Microbiota e sistema immunitario sono fortemente interconnessi ed il loro è un continuo adattamento di nuovi equilibri ovvero sono in continua allostasi.

Abbiamo già parlato di alimentazione e di cibi alcalinizzanti e questo sarà un futuro campo di approfondimento.

Adesso analizziamo gli effetti dell’OZONOTERAPIA sul sistema immunitario attraverso un meccanismo in grado di modificare le risposte cellulari ed umorali, denominato immunomodulazione.

  1. Promuove la sintesi di mediatori chimici ovvero di citochine quali interferone, TNF-alfa, da parte di cellule specializzate (macrofagi, monociti, linfociti), che fungono da segnali di comunicazione fra le cellule del sistema immunitario e fra queste e vari organi e tessuti;

2. Ha azione positiva su cellule di difesa contro il “non-self” (difesa aspecifica, linfociti T);

3. Modula le malattie autoimmuni permettendo di controllare e ridurre la attività citotossica come ad esempio avviene nell’artrite reumatoide, nel lupus e nelle altre patologie croniche sistemiche;

4. Ha attività antibatterica, virustatica e antimicotica;

5. Ha azione antinfettiva perché è in grado di ossidare la membrana dei batteri, uccidendoli.

Nelle infezioni virali, invece, si lega al loro capside, impedendo la replicazione del loro patrimonio genetico.

È utile ricordare che i batteri non possono sviluppare resistenze all’ozono.

AZIONE ANTINFIAMMATORIA (e riduzione del ph acido)

L’ozono blocca la produzione dei Leucotrieni e modula la produzione delle Prostaglandine, riducendo così i mediatori pro-infiammatori.

Questi meccanismi sono privi di effetti collaterali tipici.

AZIONE ANTIOSSIDANTE

L’ozono è una molecola ossidativa che, mediante uno stimolo paradosso, induce una potente risposta antiossidante.

Favorisce così la produzione di sostanze quali la superossidodismutasi, la catalasi ed il glutatione, che hanno un’azione di tipo “scavenger” cioè di “spazzini” detossificanti e di rigenerazione cellulare.

MATRICE EXTRACELLULARE (MEC)

Un ultimo accenno alla MEC che rappresenta una complessa unità di organizzazione strutturale delle cellule, tessuti ed organi; rappresenta il network, il terreno, in cui essi sono immersi ed entro cui avvengono gli scambi comunicativi di tipo elettrico, chimico e fisico.

La MEC è composta da un insieme di proteine e polisaccaridi che si aggregano in un reticolo compatto, connesso con le superfici stesse delle cellule, entro cui queste possono aderire, migrare, proliferare e differenziarsi.

È facile capire che la MEC può influenzare la sopravvivenza ed il funzionamento della cellula stessa.

Mantenere “pulita” e “sana” la MEC vuol dire permettere un corretto funzionamento delle normali funzioni biologiche.

La MEC è generalmente descritta come composta da due grandi classi di biomolecole:

  • proteine strutturali (collageni ed elastina);
  • proteine specializzate (fibrillina, fibronectina, laminina, etc.);
  • proteoglicani e glucosaminoglicani (ialuronati, condroitinsolfati, eparinsolfati, etc.);

Va considerata come una struttura in perenne e costante “rimodellamento” morfofunzionale, sia in condizioni fisiologiche che patologiche, in base alle richieste funzionali.

Va da sè che una ridotta o assente capacità di rimodellamento della MEC è letale per la cellula:

  • cicatrici;
  • infiammazioni croniche;
  • acidosi;
  • alterazioni ossidative;
  • crescita tumorale;
  • glicosilazione;

Tutto ciò causa una alterazione morfo-strutturale della MEC, alterando lo scambio comunicativo delle cellule stesse.

Questo processo è anche alla base dello stesso invecchiamento e di molte altre patologie come l’osteoartrosi, le discopatie, il distacco della retina, il glaucoma.

Ma di questo ne parleremo in altre occasioni.

Vi lascio con un ultimo messaggio, ovviamente positivo: quali sono le tecniche che agiscono sulla MEC?

  • AGOPUNTURA
  • NEURALTERAPIA
  • OSTEOPATIA FASCIALE E VISCERALE, CRANIOSACRALE.

Chi sono?

Dottoressa Carmela Pipino

Io sono la Dottoressa Pipino (medico chirurgo, specialista fisiatra, master in nutrizione e dietetica applicata, ozonoterapia, agopuntura, neuralterapia) e sono disponibile per valutare insieme il trattamento più adatto alle tue esigenze.

Chiama il numero 071.2412702 per fissare un appuntamento.

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