Vitamina C e Glutatione

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Vitamina C

Che cos’è la Vitamina C?

La vitamina C è una vitamina idrosolubile, un potente antiossidante che favorisce la sintesi del collagene, il benessere della pelle ed aumenta le difese immunitarie.

È la regina delle vitamine per restare giovane, un antiage davvero potente perché protegge le cellule dall’azione invecchiante dei radicali liberi.

L’azione della vitamina C è quella di donare un elettrone neutralizzando il radicale libero, ossidandosi.

L’uomo non è in grado di produrre la vitamina C e quella presente nei cibi viene assorbita nell’intestino per diffusione passiva a dosi molto elevate.

L’assorbimento si riduce con l’invecchiamento e in presenza di alcune patologie particolari.

La concentrazione plasmatica della vitamina C è mantenuta tra 30 e 70 mM/ l; la saturazione plasmatica si ottiene con dosi tra 200 e 1000 mg/die.

Le cellule accumulano la vitamina C in concentrazioni che vanno da 5 a 100 volte quella del plasma grazie all’azione di meccanismi di trasporto condivisi con il glucosio.

La vitamina C e i prodotti del catabolismo sono eliminati a livello del rene.

A cosa serve?

La vitamina C svolge importanti funzioni fisiologiche, partecipando ad un gran numero di reazioni come cofattore di diversi enzimi.

COLLAGENE

Uno dei processi più importanti cui partecipa l’acido ascorbico, in funzione di cofattore, è la biosintesi del collagene.

Le fibre del collagene costituiscono oltre il 25% del contenuto totale di proteine del corpo umano.

Quest’ultime rappresentano un elemento strutturale fondamentale del tessuto connettivo, ossa, cartilagini, legamenti, pelle e vasi sanguigni.

Senza vitamina C le fibre di collagene si formano e maturano con difficoltà, con problemi severi per tutti i tessuti in cui sono presenti: rottura della parete dei vasi, articolazioni gonfie, gengive sanguinanti e così via con tutti i terribili sintomi dello scorbuto.

ENERGIA

La vitamina C partecipa alla sintesi della carnitina, una sostanza necessaria per il metabolismo dei grassi: la carnitina trasporta infatti gli acidi grassi, liberati dai trigliceridi, all’interno dei mitocondri dove possono essere utilizzati per produrre energia.

Inoltre la carnitina rimuove acidi organici e altre sostanze che si accumulano all’interno del mitocondrio mentre ritorna al citoplasma per un nuovo ciclo di trasporto.

Senza carnitina non siamo in grado di utilizzare i grassi a fini energetici e inoltre l’accumulo di acidi nei mitocondri ne danneggia la funzionalità.

Il malessere, la fatica, la stanchezza tipiche dello scorbuto, nascono proprio qui.

STRESS

La vitamina C è essenziale per la sintesi della noradrenalina, un importante neurotrasmettitore e ormone essenziale nel modulare la risposta allo stress.

La vitamina C è necessaria per l’azione della PAM, un enzima che rende possibile maturazione e attivazione di tutta una serie di peptidi ormonali come ossitocina, vasopressina, colecistochinina, calcitonina, gastrina, molecole che senza l’intervento della PAM rimarrebbero del tutto inerti.

Un gruppo di sostanze che hanno azioni molto diverse e che coinvolgono processi altrettanto diversi e importanti; risulta evidente il ruolo cruciale che la vitamina C svolge nel controllare e regolare i normali processi fisiologici.

DETOSSIFICAZIONE

La vitamina C partecipa anche alla biosintesi dei sali biliari, ha un ruolo importante nell’attivazione dell’acido folico, partecipa alla sintesi degli ormoni steroidei prodotti dalla corteccia del surrene ed è importante per i processi di detossificazione a livello epatico che rendono possibile l’eliminazione di composti tossici, grazie all’azione del citocromo P450.

FERRO

L’acido ascorbico è importante anche per il metabolismo del ferro.

Ne aumenta infatti l’assorbimento a livello intestinale riducendolo dalla forma ferrica, Fe3+, a quella ferrosa, Fe2+, molto più solubile e quindi assorbita più facilmente.

Inoltre l’acido ascorbico è necessario per l’incorporazione del ferro a livello dei tessuti dove ne aumenta la biodisponibilità intracellulare.

La vitamina C come antiossidante

In tutti i processi descritti la vitamina C non fa altro che riproporre il suo unico trucco, cedere elettroni ad una sostanza in grado di accettarli.

In genere gli elettroni della vitamina C vengono utilizzati per ridurre metalli come il ferro ed il rame.

Ferro e rame, sostanze altamente reattive, sono messe in sicurezza all’interno di enzimi che permettono di utilizzare questa loro reattività in maniera controllata per specifici fini, in presenza di ossigeno.

Nella produzione di collagene, ad esempio, la vitamina C partecipa alla reazione di idrossilazione di alcuni aminoacidi che permettono la formazione di ponti tra le fibre della proteina, fibre che acquisiscono così una notevole forza tensile.

La vitamina C svolge un ruolo importante nella difesa da infezioni batteriche.

Durante un’infezione i neutrofili assorbono e concentrano al loro interno grandi quantità di vitamina C, raggiungendo livelli da 30 a 100 volte quelli presenti nel plasma.

I neutrofili, grazie alla vitamina C accumulata, possono resistere alla tempesta di radicali liberi ed ossidanti che producono e rilasciano contro gli invasori presenti, uccidendoli.

Anche in questo caso la vitamina C funziona proprio come un antiossidante, proteggendo dal danno ossidativo i neutrofili nel mezzo della loro battaglia con i microbi, una guerra chimica feroce e brutale.

Vitamina C e salute

Visto il gran numero di processi biologici cui partecipa è evidente come la vitamina C sia un composto essenziale per il benessere del nostro organismo.

A livello del sistema nervoso centrale la vitamina C viene concentrata grazie all’azione di trasportatori specifici che permettono alla forma ossidata di attraversare la barriera ematoencefalica.

La concentrazione di vitamina C è molto elevata in specifiche aree del cervello e diversi studi ne hanno evidenziato un’interazione con enzimi coinvolti in processi cognitivi, la cui azione potrebbe essere ridotta in condizioni di carenza.

La vitamina C protegge le cellulle del sistema nervoso da fenomeni di eccitotossicità, dovuta a eccessiva stimolazione delle cellule.

Alcuni studi su animali hanno mostrato un possibile effetto antidepressivo e un leggero miglioramento dei marker del danno ossidativo cerebrale dovuto all’Alzheimer.

Diversi studi, sia su modello animale che su umani, hanno indagato il potenziale della vitamina C nella prevenzione di patologie dell’apparato cardiocircolatorio.

Studi prospettici di popolazione hanno evidenziato una possibile riduzione del rischio cardiovascolare per elevata assunzione di vitamina C.

I risultati appaiono netti soprattutto quando si valuti il livello plasmatico dell’ascorbato e correlano in maniera significativa a un elevato consumo di frutta e verdura, alimenti con rilevante contenuto della vitamina.

I dati attualmente a disposizione indicano un effetto protettivo significativo per un apporto giornaliero di circa 400 mg.

Un possibile meccanismo d’azione della vitamina potrebbe essere dovuto alla riduzione dei processi ossidativi delle LDL causati da radicali liberi, uno degli eventi che porta alla formazione della placca aterosclerotica.

Diversi lavori hanno mostrato che una elevata assunzione di vitamina C porta ad una riduzione della pressione sanguigna, grazie ad un probabile effetto protettivo nei confronti delle cellule che costituiscono la parete dei vasi e che partecipano agli scambi tra vasi e tessuti circostanti.

La vitamina C ha un ruolo importante in diversi processi che coinvolgono il sistema immunitario.

Abbiamo visto come sia essenziale per l’azione dei neutrofili nella difesa da infezioni batteriche.

La vitamina C stimola anche la produzione di interferone e vari studi hanno mostrato un ruolo protettivo nei confronti del comune raffreddore, nei confronti delle infezioni da Herpes e di quelle da Helicobacter pylori.

I risultati di questi studi sono tuttavia inconsistenti, con un effetto ridotto o trascurabile in soggetti sani, mentre l’effetto risulta decisamente più importante in soggetti con carenza di vitamina C o sottoposti a forte stress psico e fisico, in particolar modo in atleti sottoposti ad allenamenti molto severi.

Possiamo tranquillamente affermare che la vitamina C non è in grado di prevenire il raffreddore e i tipici malanni di stagione — fatto dato quasi per scontato e ampiamente pubblicizzato nei media, a partire dal libro di Pauling che ha decretato lo status di icona pop della vitamina — ma in alcuni soggetti potrebbe ridurne severità e durata.

Inutile quindi riempirsi di spremute ed integratori durante i mesi invernali, a meno che non si abbiano effettive carenze della vitamina, fatto alquanto difficile con la normale dieta occidentale.

La vitamina C è essenziale per il benessere della pelle e di tutto il tessuto connettivo, visto il suo ruolo determinante nella sintesi del collagene.

Alcuni studi hanno indicato una correlazione inversa tra consumo di vitamina C e danni derivati dalle complicazioni del diabete, in particolar modo dalle complicazioni a carico del sistema cardiovascolare, dipendenti da danni di natura ossidativa nei confronti dei quali la vitamina può esercitare un’azione protettiva.

Un buon consumo di vitamina C può essere utile nella prevenzione della cataratta: vari anti-ossidanti,tra i quali l’acido ascorbico, proteggono le lenti dell’occhio dai danni causati dalla luce.

L’acido ascorbico ha un ruolo molto importante, come testimoniato dall’elevata concentrazione che si ritrova in questi tessuti.

La vitamina C ha un ruolo importante nella salute dell’atleta?

Di sicuro può prevenire le malattie associate al forte stress psico-fisico, in primis raffreddore e influenza, e in alcuni studi ha mostrato effetti positivi quando utilizzata come integratore in soggetti che praticano sport di endurance.

Esistono tuttavia lavori che ne mostrano un possibile effetto negativo, ancora in atleti di endurance, probabilmente per la soppressione dello stress ossidativo che è importante nel recupero e nell’adattamento dello sportivo, quindi un’eventuale supplementazione va valutata con attenzione.

Un effetto importante dell’esercizio assiduo è il miglioramento della sensibilità all’insulina che normalmente determina.

La quantità somministrata di Vit. C mediante infusione endovenosa, presso la Fisiodot, è di norma pari a 7000 mg.

Tale dosaggio è variabile in relazione alle problematiche del singolo paziente.

Glutatione

Che cos’è il Glutatione?

Il glutatione è la molecola del benessere, che si trova sostanzialmente in tutte le cellule del corpo umano.

Il glutatione svolge le seguenti funzioni:

ANTIOSSIDANTE

  • il glutatione è sicuramente il più importante antiossidante dell’organismo e può essere considerata la più importante molecola antinvecchiamento;
  • è deputato all’inattivazione dei radicali liberi;
  • contrasta lo stress ossidativo;
  • è in grado di mantenere attive alcune vitamine anch’esse dotate di attività antiossidante come la vitamina C e la vitamina E;
  • impedisce inoltre che i radicali liberi si leghino alle proteine fibrose del corpo, evitando così l’indurimento del collagene cui consegue la maggiore presenza di rughe, una minore elasticità della pelle e del sistema circolatorio.

DISINTOSSICANTE

l glutatione disintossica l’organismo da:

  • assunzione di farmaci;
  • dall’intossicazione dovuta ai i metalli pesanti (cadmio, piombo, mercurio);
  • dal fumo di sigaretta;
  • da prodotti derivati dalla combustione di carburante;
  • da esposizione a raggi X, radiazioni, chemioterapia.

Nei soggetti giovani e sani il glutatione viene continuamente “ricaricato” dall’organismo.

Succede tuttavia che l’avanzare dell’età, fattori ambientali o cattive abitudini di vita, riducano la presenza di questa molecola così importante.

I naturali sistemi di ricarica del glutatione possono infatti perdere efficacia nel tempo.

In alternativa possono deteriorarsi a causa di un accumulo eccessivo di sostanze tossiche.

Ma per il nostro organismo “fare scorte di glutatione” attraverso l’alimentazione o attraverso gli integratori da assumere per via orale è pressoché impossibile.

Spesso siamo portati a pensare che non dovrebbero esserci problemi di carenza di questa molecola data la sua presenza naturale in tutti gli alimenti ed altre sostanze antiossidanti.

In realtà non è così.

Il glutatione presente negli alimenti non sempre è ricavabile in modo semplice dagli alimenti stessi, essenzialmente a causa dei metodi di cottura, di meccanismi che, a livello intestinale, ne ostacolano l’assorbimento.

Si ha quindi una sua scarsa biodisponibiltà che non permette di mantenere un livello adeguato di glutatione nell’organismo.

Anche per quanto riguarda gli integratori a base di glutatione da assumere per bocca, il problema è rappresentato dalla difficoltà di assorbimento da parte dell’organismo.

Essi infatti subiscono lo stesso processo distruttivo degli alimenti da parte dell’apparato digerente e quindi sono scarsamente utili in linea generale.

Anche in questo caso la biodisponibilità viene meno.

L’unico modo quindi per aumentarne i livelli di glutatione è quello di somministrarlo per via intramuscolare o tramite infusione endovenosa.

La quantità somministrata di glutatione mediante IVEE è di norma pari a è 1200 mg.

Tale dosaggio è variabile in relazione alle problematiche ed alle esigenze del singolo paziente.

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